La signora piu’ famosa di Brescia.

 

A Brescia tutti conoscono la signora Lodoiga (“Ludovica” in Bresciano), e se visiterete la Leonessa d’Italia la incontrerete sicuramente pure voi, anche perché passa le sue giornate sotto le arcate di Piazza delle Loggia, tanto da essere conosciuta come Lodoiga della Loggia. È sempre lì, con la pioggia e con il sole, con il caldo e con il freddo, da anni, tantissimi anni, circa cinquecento! Si tratta infatti di una statua in marmo di Botticino di due metri e trenta raffigurante la Fede, realizzata probabilmente da Giovanni Battista Bonometti nel 1558-1559. Secondo il progetto originale si sarebbe dovuta trovare sulla sommità della Loggia ma, per ragioni mai chiarite, rimase a terra, addossata al primo pilone da sinistra della facciata, diventando un punto di riferimento per i cittadini. Infatti, a differenza delle solite statue poste al centro delle piazze o sulle facciate dei palazzi, in cima a grandi piedistalli o dentro a delle nicchie, Lodoiga era in strada, fra la gente, per di più nel luogo principe della democrazia e della vita bresciana: la Loggia era la sede del governo, e il suo porticato ospitava di tutto, dai comizi al mercato, dalle esecuzioni capitali ai bandi dell’amministrazione.

Fu così che la statua si trasformò in portavoce del popolo divenendo una “statua parlante”, con i cittadini che affiggevano sul pilastro adiacente i propri commenti, tutt’altro che lusinghieri, circa l’operato del governo. Tale uso della statua fu particolarmente intenso in età napoleonica, con gli scontri fra giacobini e conservatori, e proprio a questi anni risale il soprannome di “Lodoiga”, il quale fa riferimento alla poetessa Ludovica Fè d’Ostiani, famosa per i propri versi schietti e pungenti. Sempre a tale periodo risalgono le pubblicazioni di dibattiti fra Lodoiga, peroratrice delle cause popolari, e i “macc dèle ure”, le due statue di bronzo che battono le ore sull’orologio astronomico posto sul lato opposto della piazza, schierati invece dalla parte dei governanti.

Spostata più volte a partire dal tardo Ottocento, dal 2011 è ritornata all’ombra della Loggia (non nella sua posizione originale, ma sotto l’ultima campata a destra, al riparo dalle intemperie), riprendendo a fare ciò che ha sempre fatto: si gode la sua piazza, osserva la sua gente, e chissà che, prima o poi, non ricominci a farsi sentire.

Umberto Rossi


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