L’arte contemporanea di fama internazionale inaugura la nuova stagione alla Rocca di Vignola. Si intitola “La Rocca di Vignola, un viaggio infinito”, la mostra che da sabato 29 giugno e fino al 29 settembre troverà spazio nei prestigiosi ambienti dell’edificio storico simbolo della città.

L’esposizione promossa dalla Fondazione di Vignola, a cura di Tommaso Curcio in collaborazione con Save Italia Beauty, valorizza la Rocca come tesoro senza tempo, capace di racchiudere secoli di storia, arte e cultura e farsi ponte di dialogo con la contemporaneità. Attraverso le opere e le installazioni di Giuliano Tomaino, la purezza dei simboli svela il profondo legame tra uomo e natura, esaltando l’edificio storico come vivace contenitore di cultura in continuo dialogo col presente.

“Le opere del maestro Tomaino entrano in relazione con i colori degli affreschi delle tre sale al piano terra ponendosi come unione di idee e d’intenti che portano l’osservatore ad essere il protagonista di questa esperienza immersiva – spiega Tommaso Curcio, curatore della mostra – L’allestimento si inserisce nel contesto storico della Rocca come espressione di libertà lungo una visione artistica che unisce i propri simboli alla storia della Rocca, come fosse l’inizio di una fiaba. L’esposizione prende le mosse dal portale d’ingresso per proseguire lungo le sale del piano terra: a partire dalla Sala degli Anelli, simbolo di unione e fedeltà, corre fino alla Sala delle Colombe, simbolo di giustizia e purezza. Un viaggio interiore, tra elementi visivi e materiali diversi”.

La Rocca di Vignola diviene attraverso l’opera contemporanea riflesso dell’uomo e dei suoi passaggi, luogo in cui l’arte e i simboli riecheggiano senza tempo, nella contaminazione di linguaggi e stili.

“Fra queste mura Uguccione Contrari pensava a future conquiste, mentre gli artisti dipingevano nelle sale della Rocca belve, colombe e stemmi – commenta l’artista Giuliano Tomaino – Fare arte è un mistero, l’ispirazione è un temporale. Si cerca il Diavolo ma si trova il Santo. Un pezzo di legno scolorito dal tempo o una biglia di vetro diventano viaggi nel tempo. Fra queste mura una colomba che vola verso il soffitto diventa un cimbello. Non domandatemi perché il rosso… pensate alle ciliegie”.

Giuliano Tomaino, artista spezzino che ha iniziato la sua carriera alla fine degli anni Sessanta nella direzione dell’arte povera, ha proposto nel tempo differenti linguaggi artistici, come pittura, assemblaggio e scultura. E’ conosciuto in tutto il mondo per le sue installazioni monumentali, basti pensare a Voyage dans la lune esposto nel 2006 nel Cortile degli Uffizi (Firenze) e i suoi Archetipi installati in tutti i punti chiave dell’Expo 2015 (Milano). Nel 2019 è stato ospite con una retrospettiva Houdinì, a Villa Bertelli a Forte dei Marmi e a Venezia nell’ambito della Biennale China Italy Experience Space, nella Chiesa di santa Maria della Pietà.